Archivio per la categoria ‘Belli nei giorni festivi’

12.Giugno.2011 DALL’ITALIA – Un sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica rivela che, a meno di tre mesi dalla chiamata alle urne, solo tre italiani su quattro (74%) sanno che ci sarà un referendum a giugno e che appena il 7 per cento conosce i quesiti.

Responsabilità di questa ignoranza ovviamente è dei media che
hanno deciso di parlarne il meno possibile:
un muro di silenzio abbattuto in parte solo dalle incursioni nei talk show politici da parte di Antonino di Pietro, presentatore di due dei quattro quesiti referendari, e dalle provocazioni di Adriano Celentano, autore di una lettera al Corriere della Sera e di un video inviato alla trasmissione Annozero.
Ovviamente a questa mancanza dei mezzi di comunicazione “tradizionali” sopperisce la rete.

Di seguito abbiamo riportato i quattro quesiti referendari si tratta di quesiti abrogativi, per cui votando SI verrebbero eliminate le decisioni prese dal Governo e dal Parlamento,mentre votando NO si lascerebbe tutto com’è. –
I primi due quesiti, proposti per iniziativa civica da varie associazioni, riguardano l’abrogazione di alcune norme decise dal Governo riguardanti:
la gestione privata dell’acqua, in particolare le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica e la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito.
Se vincesse il NO e le cose restassero come sono, ci sarebbe il serio rischio di vedere “privatizzata” la gestione di un bene primario per la sopravvivenza, con tutti i rischi che ciò comporta in termini di costi per i consumatori e di effettiva qualità del servizio. –

Il terzo quesito, proposto dall’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, prevede la cancellazione di circa 70 norme contenute in provvedimenti che, con il Governo Berlusconi, prevedono il rilancio del nucleare italiano.

Inutile ricordare che quelle decisioni sono state prese dal Governo ignorando completamente la consultazione referendaria del 1987 in cui gli italiani si espressero contro il ritorno delle centrale nucleari in
Italia. E’ interessante notare come secondo un sondaggio realizzato da Fullresearch nei giorni dell’emergenza degli impianti in Giappone (dove c’è il rischio di una nuova Chernobyl a seguito dei danni provocati dal terremoto) sette italiani su dieci sono contrari alla costruzione di centrali nucleari e, quindi, teoricamente se andassero a votare il 12 Giugno, voterebbero SI a questo quesito contro la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare.

Il quarto quesito, proposto ancora dall’Italia dei Valori, riguarda l’eliminazione della legge del 2010 riguardante illegittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale.
Questa legge è stata già epurata in parte dalla Consulta poiché ritenuta parzialmente incostituzionale, ma la completa cancellazione avrebbe una grande importanza politica perché, in caso di vittoria del SI, come scrive la redazione de Il Fatto Quotidiano:

“il premier voluto dal popolo, che governa in nome del popolo e cerca di sfuggire alla giustizia sempre in nome del mandato popolare si ritroverebbe di fatto sfiduciato dalla maggioranza degli elettori”.

Com’è noto, la consultazione referendaria si svolgerà in una data diversa dalle tornate elettorali
per le elezioni amministrative e gli eventuali relativi ballottaggi, ed è stato accuratamente evitata la sovrapposizione in un unico giorno, il cosiddetto election day, per decisione del Governo e del Parlamento.
Secondo Dario Franceschini, il capogruppo alla Camera del Pd,

“dire no all’election day significa buttare dalla finestra 300 milioni di euro in un momento di crisi economica per le famiglie e i lavoratori. […] Il governo ha anticipato il no alla nostra richiesta di election day unicamente per impedire che il referendum sul legittimo
impedimento raggiunga il quorum”.

Il “no” all’election day, va sottolineato, è arrivato dopo tre mozioni delle opposizioni, che chiedevano l’accorpamento del primo turno delle elezioni amministrative con i referendum. Nelle tre votazioni la maggioranza ha prevalso per un solo voto. Quello del radicale Marco Beltrandi, eletto con il Pd, che
ha dichiarato:

“Ho votato in dissenso dal Pd perché sono contrario al quorum e perché penso che l’election day sia un sotterfugio per aggirare la legge”.

A parziale discolpa del Beltrandi, va detto che nel gruppo Pd erano assenti due deputati, due nell’ Idv e otto in Futuro e Libertà.

Aldilà degli strani comportamenti di questi parlamentari, ciò che sorprende di più è che, di questo referendum, non ne parli praticamente nessuno in TV. Evidentemente il Governo e le forze di maggioranza non ne parlano avendo scelto la linea dell’astensione, legittima ma non eticamente corretta dal punto di
vista dei principi della dialettica democratica: si tratta di una manovra che mira al mancato raggiungimento del quorum che invaliderebbe la consultazione referendaria (lasciando inalterati i provvedimenti del
governo). Una scelta che fa leva sul tipico “menefreghismo” dell’italiano medio che preferisce un’intera giornata al mare a 5 minuti in una cabina elettorale per decidere le sorti proprie, dei suoi concittadini e forse anche dei suoi figli. L’atteggiamento della maggioranza pare dunque decisamente discutibile: si tratta di una sorta di rifiuto al confronto, tipico di chi sa che la sfida sarebbe persa, se non fosse per la decisione di abbandonare il campo della battaglia. Sorprende però che anche le forze di opposizione si siano dimenticate, se non in rarissimi casi, di parlare apertamente del referendum, magari traendo spunto dell’emergenza nucleare giapponese: è un comportamento incomprensibile!!!
perché una larga partecipazione al referendum dimostrerebbe che gli italiani hanno a cuore le sorti del
proprio paese, a differenza di quanto sembra pensare la maggioranza parlamentare, a giudicare dalla posizione astensionista. Probabilmente entrambi gli schieramenti politici, fatta eccezione forse solo per
coloro che lo hanno proposto, sono accomunati dal timore nei confronti di uno strumento, quello del referendum, che appare decisamente lontano dalle logiche dei nostri politicanti, fatte spesso di “inciuci” e
“sotterfugi” per mantenere prestigiose poltrone.

Il referendum è infatti una forma di democrazia diretta, una delle rare occasioni in cui i cittadini possono direttamente partecipare alle decisioni dello Stato, senza la mediazione di “rappresentanti” che troppo
frequentemente dimenticano le ragioni dei “rappresentati”.

Per questo motivo il 12 Giugno 2011 dobbiamo votare: un mancato raggiungimento del quorum sarebbe un duro colpo per la nostra fragile democrazia.

pannelli solari

Pubblicato: 16 ottobre 2010 in Belli nei giorni festivi

un sogno

Pubblicato: 15 ottobre 2010 in Belli nei giorni festivi

anche se…

Pubblicato: 13 ottobre 2010 in Belli nei giorni festivi

Sabato 25 ottobre 2008 si terra’ all’Alcatraz di Milano “Rockfamily Party”,ovvero la prima grande festa della community www.rockfamily.it.
Unica data, non potete mancare, non ci sono scuse.
La band sarà formata da
da Max De Riu (voce), Edo Rossi (chitarra), L’Ariele (chitarra), Mox Cristadoro (batteria), Mr Pinguino (basso)…..e con Marco Garavelli, Claudia, Maurizio Faulisi, Fabione Treves e Il Metius impegnati sul palco con i loro dj-set.

ps W l’ospitalità di Gavoi

Antlon presente in prima linea….

Some of those that work forces, are the same that burn crosses

And now you do what they told ya, now you’re under control

Fuck you, I won’t do what you tell me

E’ incredibile come chi aveva in mano una miniera d’oro come rock FM non se ne sia reso conto.

Parole Sallllte

Pubblicato: 8 aprile 2008 in Belli nei giorni festivi
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Data 24/12/2007, ore18.00, anzi 18 e un pò per essere precisi, vigilia di Natale, obiettivo alcolizzarsi, perdere la dignità, essere brutto da vedere, però non da solo che non sta bene ma bensì con gli amici, quelli veri, quelli che becchi solo a natale perché come te hanno abbandonato l’isola per conquistare il mondo.

Sento per telefono il signor Carlo, lui vive stabile a milano, ormai ha la casa, la donna, la vita e il baretto fisso in corso sempione. Li trova spesso i sardi che hanno nostalgia della birra Ichnusa e bevono Marsala secco dalla mattina alla sera per non dimenticare di ricordare.

Lui ogni tanto gli dice “perché non tornate a casa?” ma loro non rispondono quasi mai, e quando rispondono gli dicono che sono andati via a cercar fortuna, i genitori hanno affittato la stanza e pare brutto mandare via il nuovo semi-figlio-adottivo che beve di meno e da più soddisfazioni ai genitori.

Ci diamo appuntamento per un primo aperitivo alle 18.15 al Gatto Fuori, un localino simpatico, dove c’è una buona varietà di manzi da birra e signorine che bevono un martini liscio ogni tanto.

Noi ci sediamo al tavolo, ordiniamo la birra, parliamo male del sindaco di Sassari e del piano urbanistico che non funziona.

Dovendo un mio amico consegnare un portatile ad una cliente facciamo una pausa, andiamo in una casa di ricchi, io e Carlo, anche se ancora non siamo brutti da vedere aspettiamo in macchina.

Finita la consegna cambiamo bar, sono le 19.15 e si passa ai cocktail tipo cardinale e robe simili.

Siamo finiti nella via dopo, qui a parte il locale futuristico siamo piacevolmente colpiti dalla cassiera e per dimostrare il vero uomo che è intrinseco dentro ognuno di noi ordiamo altre bevande costose incuranti del danaro.

Passano altre persone, l’ora di cena si avvicina e qui il mondo si divide un due:
1) Quelli che fanno la cena di natale in famiglia la vigilia.
2) Quelli che fanno il pranzo di natale il giorno dopo.
2) Quelli che fanno cena e pranzo.

Così dall’alto del mio calice mi tiro dietro tutti quelli che come me hanno il pranzo il giorno dopo e si decide di cenare in giro, che tanto più tardi, dopo la mezzanotte si fanno altri danni.

Sono le 20.30 passate, la città è deserta, in giro il nulla, non rispettiamo i sensi unici, entriamo in macchina nelle aree pedonali, centro storico, non esistono regole perché non c’é nessuno che le possa far rispettare.

Pizzerie chiuse, ristorati chiusi, tavole calde chiuse, bar chiusi, rimane solo lo zozzone di S.Maria e i ristoranti cinesi, ora premesso che adoro la cucina cinese come concetto, sono consapevole anche che li si va a mangiare cani fritti e robe sintetiche, dallo zozzone invece fondamentalmente si gustano dei topo-burger.

Alla fine decidiamo per il cinese dell’Emiciclo.

Prendiamo antipasti, spaghetti alla piastra, del pesce, tutto buono, Giuppa Dj si scola 2 litri di sake dimostrando tutto il suo valore di bovino italiano alché la cameriera ci chiede la sua mano, qui prendo la parola io, le spiego che per portarsi a casa un manzo di 65kg deve dimostrare di saper attende il rientro dell’uomo dal bar con i malloreddus sul fuoco e una bottiglia di vecchia romagna sul tavolo, le propongo quindi un periodo di prova a partire dal 3 Gennaio, si deve presentare a casa con la sua roba, le do l’indirizzo, può portare massimo una valigia perché posto più di tanto non ce ne.

E’ passata la mezzanotte, paghiamo, facciamo gli auguri di natale, loro ci guardano strano ma ricambiano.

Giuppa Dj mi segnala il suo negozio di computer, ha aperto a marzo, bisogna passare il tempo, ha del limoncino nel retro bottega quindi andiamo.

Bel negozio, curato bene, buono il limoncino, iniziamo a raccontarci le strategie di mercato, la soddisfazione del cliente e robe simili.

Il tempo vola, si fa l’una e mezza del mattino, lui dorme li, si trova bene, io invece decido di fare un salto al tappetino rientrando a casa che non si sa mai.

Salgo in macchina e Sforaz mi scrive un msg sul cellulare al quale non posso dire di no, segue il testo:< Mi che ne stai venendo al tappetino >.

Mi dirigo al luogo prescelto, pieno zeppo di gente che beve e si fa gli auguri, qui non è facile riconoscere le facce amiche e potrebbe essere pericoloso fermarsi nel punto sbagliato.

Vedo in lontananza Giovanni con una bottiglia di Rosé di Alghero tracannato a piccoli sorsi dalla bottiglia, mi fermo, “ebé, belli eravato ieri??? noi di più!!!”.

Qui scene di festa, auguri, c’e’ anche Giorgio e Carenti che fissandomi negli occhi mi ripete “La vita di Banny è nelle tue mani”.

Bevo anche io e contatto Sforaz che mi dice “Mi che stiamo andando tutti quanti tutto sfando al Tumbao, locale nel centro di SS very r’n’r”.

Allora si va, carico Giorgio e Giovanni in macchina mentre Carenti finisce il vino e va via.

Ingresso, facciamo un pò i seri, aspettiamo 5 minuti e siamo dentro, entrata trionfale (non ci si vedeva dall’estate), “ebé come stai”, “belli eravate prima?”, “e cose state bevendo?”.

E si parte con Cuba Libre e Mojito bevuti con la cannuccia.

Bella musica, si balla per smaltire, si salta, a turno si viene presi di peso da tre/quattro persone sbronze e lanciati in aria a mo di finale di coppa del mondo.

Tutto bello, sociale e istruttivo.

Giovanni molestissimo inizia a brindare duro con chiunque rischiando di spaccare bicchieri e bottiglie finché non fa un gavettone di birra ad un perfetto sconosciuto alla mia sinistra, il tipo però è tranquillo, noi cerchiamo di scusare l’insano gesto ma Giovanni prende una birra e a mo di festeggiamento di vittoria del GP di Monaco e tenta la doccia collettiva.

Mi fiondo sulla bottiglia e come scudo umano svuoto la bottiglia per terra.

Qui intervine Ray Testoni che porta via il molesto prima che sia troppo tardi.

Il tizio pieno di birra si lamenta un pò, si asciuga i capelli ma più di tanto non fa.
La sera continua, altro moito altra corsa, continuano i balli.

Si va avanti più o meno fino alle 5.30 senza grossi rischi, qui piano piano andiamo via.

Io ho portato li Giorgio e Giovanni, Giovanni è al sicuro e Giorgo è sparito, così vado via da solo.

Poi si scoprirà che Giorgio ha tentato di tornare a casa a piedi, quando si è visto perso ha chiamato Giovanni che non si sa come è riuscito a riportarlo a casa.

Cmq, torno a casa tardi, vado a dormire perché il giorno dopo c’é il pranzo di Natale e bisogna essere in forma.